“SPAZI, PERSONE, LUOGHI. LA RIPARTENZA DI ATUTTOTONDODANZA” di Tommaso Testolin
la delicata fase che stiamo attraversando è chiaro che la questione del ripopolamento degli spazi assuma un ruolo centrale. Indicativo è il titolo della Biennale Architettura da poco inaugurata: How will we live together? che sottolinea a mio avviso un punto interessante; vivere lo spazio significa non solo starci in senso stretto, ma prendere parte anche in qualcosa che accade, un processo che si dispiega a livello personale/collettivo. È forse proprio questa tensione tra stare e accadere che la danza indaga, arrivando paradossalmente ad affermare una possibilità interessante: talvolta è proprio il mero stare a generare la possibilità di alleanze tra corpi.
In queste questioni generali si inseriscono lo scopo e gli obiettivi del nuovo progetto di residenze curato da Gabriella Furlan Malvezzi in collaborazione con La Sfera Danza, EchiDna e con il sostegno e il patrocinio del Comune di Vigonza – Assessorato alla Cultura. Il luogo è proprio il Teatro Comunale di Vigonza “Quirino De Giorgio”, al centro di un borgo storico ancora troppo poco valorizzato e che attende una nuova risposta da parte del pubblico locale. Articolato in quattro tappe, la prima coreografa selezionata che il progetto ospita è Marianna Diroma, il cui lavoro di questa settimana, oltre alle sue colleghe Rosa Dicuonzo (Barletta) e Camilla Grandolfo (Parma), coinvolgerà alcune performer e amatori locali.
Il titolo del lavoro è indicativo e recita SpazIO. Tra le numerose questioni che verranno indagate ve ne sono alcune a mio parere particolarmente importanti: Come può il corpo modificare un’architettura? Come è possibile causare una relazione tra corpi al di fuori del meccanismo della prestazione?
Dopo un primo incontro con la responsabile dell’associazione EchiDna che ha illustrato ai partecipanti la storia dei luoghi di Vigonza protagonisti della residenza, martedì 8 giugno il gruppo ha interloquito con Stefano Tomassini, responsabile drammaturgico, e Nicoletta Cabassi, tutor coreografica, per poi incontrare mercoledì 9 giugno il light designer Giacomo Casadei.
A partire da un approccio che privilegia l’ascolto e non la scelta dello spazio, Marianna Diroma svilupperà una performance che dialoga strettamente con il territorio, i suoi spazi ma soprattutto i suoi suoni. Il pubblico potrà partecipare al risultato del percorso di residenza sabato 12 giugno alle ore 21.00 presso gli spazi aperti del Borgo Storico di Vigonza in Piazza Zanella.
Tommaso Testolin