Laboratorio di composizione coreografica con Emanuela Tagliavia

Sabato 20 e domenica 21 novembre Emanuela Tagliavia, docente di danza contemporanea presso la Scuola di Ballo del Teatro alla Scala di Milano e presso la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi, terrà un laboratorio di composizione coreografica presso la sede di Padova Danza.

Sabato 20 novembre dalle ore 15.00 alle ore 19.00

Domenica 21 novembre dalle ore 11.00 alle ore 16.00

Il laboratorio è aperto a danzatori di livello avanzato; il contributo complessivo richiesto per la partecipazione è di €100 per persona.

Per tutte le informazioni e le iscrizioni
Tel. 348 2947552
email: padovadanzacomunica@gmail.com

QUATTRO QUARTI | DOMENICA 3 OTTOBRE 2021 ORE 17.30 | TEATRO VERDI PADOVA

PADOVA DANZA PROJECT | CONSERVATORIO C. POLLINI PADOVA | APS TAVERNA MADERNA 

presentano

QUATTRO QUARTI

Teatro G. Verdi, Via del Livello 32 – Padova

MUSICHE ESEGUITE DAL VIVO DA:
Marylisa Mariani, solista: clarinetto e clarinetto basso
Art Percussion Ensemble
Alessandro Cozza, Igor Tiozzo, Enrico Turetta: percussioni
Massimo Pastore: direttore
COSTUMI a cura degli Studenti della Laurea Magistrale in Arti visive e Moda dell’Università IUAV di Venezia
LIGHT DESIGNER: Giacomo Casadei

Il Progetto, in prima assoluta per la città di Padova, vuole mettere in evidenza l’importanza del dialogo tra COREOGRAFO e COMPOSITORE e coinvolge quattro giovani neo coreografi e quattro giovani compositori di musica contemporanea, allievi ed ex allievi del M° Giovanni Bonato presso il Conservatorio C. Pollini di Padova.
L’obiettivo è di creare delle opere che, pur riconoscendo il patrimonio storico della danza e della musica, si vogliono spingere oltre, creando così un lavoro attraversato da un’energia fortemente contemporanea. Il progettosi svolge in collaborazione con il Conservatorio C. Pollini di Padova e con l’Associazione Taverna Maderna di cui i quattro compositori fanno parte. Inscena danzatori professionisti e giovani selezionati per promettente talento.
Affiancano i coreografi quattro importanti tutor.
Prima Nazionale

Human A(u)Thom
COREOGRAFIA: Chiara Vecchiato
TUTOR: Nicoletta Cabassi
MUSICHE: Leonardo Mezzalira
COSTUMI: Anna Cicero
DANZATORI: Matilde Condemi, Alessandro Piuzzo, Anna Schizzarotto
Negroni, Maria Cristina Sidoti, Ginevra Zaramella

Dramatis
COREOGRAFIA: Giacomo De Luca
TUTOR: Aida Vainieri Özkara
MUSICHE: Leonardo Rossi
COSTUMI: Anna Colonna
DANZATORI: Anna Bruna Antonello, Alessandro Piuzzo, Greta Puggioni,
Anna Schizzarotto Negroni, Maria Cristina Sidoti

wolF

COREOGRAFIA: Alessandro Piuzzo
TUTOR: Hektor Budlla
MUSICHE: Pietro Ferreri
COSTUMI: Filippo Maria Disperati
DANZATORI: Marianna Diroma, Greta Puggioni, Anna Schizzarotto
Negroni, Chiara Vecchiato

Commiato
COREOGRAFIA: Marianna Diroma
TUTOR: Jessica D’Angelo
MUSICHE: Ardavan Vossoughi
COSTUMI: Maria Teresa Daniele
DANZATORI: Anna Bruna Antonello, Alessandro Piuzzo, Greta Puggioni,
Anna Schizzarotto Negroni

Audizione Padova Danza Project

AUDIZIONE 

Sabato 23 ottobre dalle ore 14.30 in poi

Sede: Sala Prove Teatro G.Verdi 

Coreografa residente: Nicoletta Cabassi

Direzione Artistica: Gabriella Furlan Malvezzi

Progetto 1.0 DANZATORE/TRICE (interprete)

Il Progetto intende valorizzare e sostenere i giovani talenti di età tra i 18 e i 30 anni, creare sinergie ed occasioni di confronto a livello nazionale ed internazionale, formare danzatori e danz’autori, prevede un ricco programma di lezioni, workshops, masterclass con i migliori insegnanti del panorama coreutico, inoltre è finalizzato alla messa in scena di performance e opere coreografiche curate da Maestri e Coreografi di fama internazionale. 

Si richiede un buon livello di preparazione, ma verrà premiata anche la potenzialità e l’impegno nel raggiungere gli obiettivi prefissati.

Sono previste lezioni quotidiane dal lunedì al venerdì dalle ore 10.30 alle ore 16.00.

Progetto 2.0 RICERCA COREOGRAFICA, SPERIMENTAZIONE, SCRITTURA E COMPOSIZIONE DEL MOVIMENTO

per danzatori e insegnanti di età oltre i 30 anni.

I “weekend coreografici”, principalmente il secondo di ogni mese, saranno articolati in modo da fornire ai partecipanti, in quanto “aspiranti coreografi”, gli strumenti finalizzati alla scrittura fisica corporea e alla costruzione di un pezzo. 

Verranno analizzati i vari aspetti, i contesti e gli elementi che concorrono alla creazione

Ai partecipanti verrà data la possibilità di sperimentare sia su di sé che con i compagni di corso, affrontando parallelamente la creazione sia in solo che di gruppo

Il percorso proposto vuole stimolare il talento coreografico in una direzione funzionale e di “ascolto” per conoscerne potenzialità e limiti.

Si accede al Corso solo tramite AUDIZIONE con assegnazione di borse di studio per la frequenza gratuita completa o parziale.

L’accesso ALL’AUDIZIONE E’ GRAUTITO ed alcuni danzatori saranno selezionati per l’assegnazione di borse di studio con diritto alla frequenza gratuita dell’intero Corso di Perfezionamento Professionale.

Gli ammessi sono tenuti a corrispondere la sola quota associativa annuale pari a 220,00 € comprensiva di assicurazione e spese di segreteria.

La quota annuale per il percorso RICERCA COREOGRAFICA, SPERIMENTAZIONE, COMPOSIZIONE E SVILUPPO DEL MOVIMENTO è pari a 350,00 €


Sono previste anche Borse di studio parziali per coloro che non ottengono un risultato unanime non raggiungendo il livello minimo richiesto.

Al termine del Corso riconosciuto dal MIC – Ministero della Cultura – Direzione Generale Spettacolo dal Vivo sarà rilasciato un attestato finale.

INFORMAZIONI www.padovadanza.it | 348.2947552 | info@padovadanza.it

LO SPAZIO-SIMBOLO DI NIYAYESH NAHAVANDY di Tommaso Testolin

Il progetto ATUTTOTONDODANZA, che vede come capofila e Direttrice Artistica Gabriella Furlan Malvezzi con la collaborazione di Padova Danza, La Sfera Danza, Echidna Associazione Culturale e il contributo e sostegno del Comune di Vigonza, giunge ormai al termine della sua prima edizione ed è pronto a non interrompere il suo percorso iniziato in questi mesi. Il lavoro di Niyayesh Nahavandy, artista ospite questa settimana con le sue interpreti Beatrice Manvati e Camilla Paris, si è sin da subito sviluppato all’insegna di uno sfruttamento inedito degli spazi, ben documentati dal lavoro del videomaker e collaboratore Karim di Gennaro. Quando sono entrato in sala lo scorso martedì mi sono subito ritrovato nel mezzo di un circolo fluido, creato dalle due danzatrici in esplorazione tra le poltrone e il palco del Teatro Quirino de Giorgio. Subito dopo una breve conversazione in cui sono emersi alcuni riferimenti culturali della coreografa italo-iraniana: il teatro di Grotowski e Barba e il cinema onirico di Maya Deren e David Lynch.

In effetti l’efficacia del sogno fittizio nei confronti della realtà sta nella sua capacità di ripensare la presenza singolare all’interno di un contesto collettivo: nelle due performance proposte durante il mercato cittadino di Vigonza, due figure velate e alternativamente dipinte irrompono nella quotidianità dell’acquisto giornaliero per ricordarci che un altrove straniante è sempre presente. In questo caso, però, il video di Karim di Gennaro sembra suggerire qualcosa in più: grazie alla musica di Satie è la realtà stessa che si appiattisce e si fa sogno opaco, un luogo simbolico in cui anche il semplice gesto di raccogliere un frutto risulta lontano, lontano da un quotidiano sui cui problemi strutturali e nodi irrisolti forse ora si possono quantomeno aprire gli occhi.

Non dissimile l’atmosfera della restituzione finale di sabato 4 settembre, The Existence of the Mirrors, che si apre con uno squarcio di luce che è prima di tutto un’uscita dal teatro, un’uscita dalla scena. È tutto un alternarsi tra dentro e fuori, tra realtà e finzione, un confine del cerchio che viene costantemente rotto e ricomposto, come il movimento di rinascita e di morte della figura dorata di Camilla Paris accompagnata dal canto rituale della stessa Niyayesh Nahavandy. L’entrata di Beatrice Manvati velata, poi subito raggiunta nuovamente da Camilla Paris, parzialmente coperta anch’essa, suggerisce forse alle spettatrici e agli spettatori ancora una volta che la realtà è un velo, concetto forse un po’ meno cliché se riletto a partire dal potere attivo della finzione. È il sogno che in qualche modo ci fa comprendere che vi sono delle rotture nella quotidianità, che le cose non debbano essere così. E forse, allora, uscire dal teatro significa ritrovare uno spazio conosciuto da abitare in modo diverso. Davvero, questa volta.

Tommaso Testolin

“L’ESIGENZA DI UN INCONTRO. ATUTTOTONDODANZA PROSEGUE CON CRASHING_PRIMO TEST” di Tommaso Testolin

L’intreccio tra Storia Maiuscola e storia minuscola, esperienza collettiva e individuale, si dà molto spesso a livello percettivo nella dimensione dell’incontro. E’ il caso della terza residenza artistica del progetto ATUTTOTONDODANZA, che vede come capofila e Direttrice Artistica Gabriella Furlan Malvezzi con la collaborazione di Padova Danza, La Sfera Danza, Echidna Associazione Culturale e il contributo e sostegno del Comune di Vigonza. La scorsa settimana ha visto come ospite il collettivo “Manca qualche martedì”, formato da Giulia Bean, Anna Altobello, Giovanna Rovedo e Michela Silvestrin. Le quattro artiste, seppure due di loro avessero già collaborato, si sono incontrate grazie all’emergenza COVID-19, durante la quale, per far fronte alle numerose mancanze che tutti ci siamo trovati a vivere, hanno deciso di intraprendere e di portare avanti un processo di condivisione corporea.

Il titolo del loro lavoro, CRASHING_PRIMO TEST, fa fortemente riferimento allo spazio di una prova. Una prova che riguarda loro, per la prima volta riunite di fronte ad una platea per una restituzione scenica, ma anche il pubblico e tutte le persone che nei giorni scorsi hanno interagito con loro. Il loro punto di partenza ci pone infatti di fonte ad una domanda pungente: come esplorare il massimo? Che cosa significa portare un’azione al massimo? Verrebbe subito naturale pensare alla velocità, e infatti lo sviluppo del lavoro, a partire dal titolo appunto, si è molto basato sui crash test per automobili, esempi che ben si prestano ad una analisi del movimento che si voglia massimale. Le artiste tuttavia, per lo sharing finale di sabato 10 luglio presso il Teatro Quirino de Giorgio, hanno deciso di spostare completamente il centro del loro focus, concentrandosi sulla dilatazione e sullo sviluppo di gestualità estremamente lente. Se l’inizio è rappresentato da un silenzio circolare in loop, l’articolazione dei corpi in scena prosegue poi con cadute, rotolamenti e bounce musicati.

Un vero e proprio test di collaudo, dunque, la cui fine lascia semplicemente il vuoto in scena, solo una luce verde puntata verso il centro. Lo spazio chiede dunque in qualche modo di essere occupato, e a questo punto può farlo solo il pubblico con le sue domande. A partire dall’evidenza che il mio massimo non è il massimo degli altri è possibile raggiungere una temporalità comune? Arrivando da una riflessione su un tempo statico come quello del lockdown, le quattro artiste sembrano voler portare in scena prima di tutto l’esigenza di un incontro, forse allora non del tutto casuale e fortuito.

Tommaso Testolin

 

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Foto di Mario Sguotti (Mercato KM0, 10.07.21)

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Foto di Mario Sguotti – Restituzione scenica 10.07.2021